SOS Chirotteri

FaunaViva non ha nella sua sede strutture idonee per tenere o curare degli individui di pipistrello. In caso di difficoltà o per avere maggiori indicazioni, potete rivolgervi allo “Sportello Pipistrelli”, attivo per tutta la Lombardia, ai seguenti recapiti:
– Telefono: 347.3941266
– @mail: pipistrelli@valpredina.eu

Per chi si imbatte nei pipistrelli, siano essi individui in difficoltà (ad esempio individui trovati a terra durante il giorno o feriti) oppure coinquilini delle nostre case (ad esempio individui che utilizzano come rifugi i solai, le cantine o i cassoni delle tapparelle)di seguito qualche indicazione su cosa fare.

PRIMO SOCCORSO PIPISTRELLI


Cosa fare in caso vi imbattiate in un individuo di pipistrello in difficoltà:

Neonati

  1. accertarsi se si tratti di un neonato. Le specie che vivono da noi sono tutte di dimensioni molto piccole anche da adulti e chi non è esperto potrebbe essere a prima vista tratto in inganno. I piccoli sono completamente nudi (senza pelo) oppure ricoperti di pelo raso, e presentano dentatura da latte (minuscoli dentini tutti uguali), non adatta per masticare cibi solidi; i piccoli inoltre si possono trovare solo nel periodo compreso tra giugno e luglio (eccezionalmente a maggio nel sud Italia e agosto al nord)
  2. in caso di ritrovamento di un neonato effettuato durante il giorno, occorre riporlo in una scatola di cartone con dei piccoli fori, all’interno della quale inserire una fonte di calore, come ad esempio una bottiglia d’acqua calda alla temperatura di circa 40°, avvolta in un panno, in modo che il piccolo, privo di pelo, possa tenersi al caldo. All’imbrunire del giorno stesso occorre riportarlo nel luogo di ritrovamento e comportarsi come nel punto successivo
  3. se l’individuo viene rinvenuto di sera, la cosa migliore è lasciarlo nella zona di ritrovamento senza spostarlo – al massimo, nel caso di presenza di possibili predatori (primi fra i quali i gatti), lo si può muovere in altra posizione ma sempre all’aperto e nelle vicinanze – dove la madre possa rintracciarlo e recuperarlo. Occorre sorvegliare l’individuo o tornare dopo un lasso di tempo limitato (circa un’ora) per verificare se sia stato recuperato dal genitore
  4. se l’individuo non viene recuperato in tempi brevi o non si ha la possibilità di provare a favorirne il recupero, posizionarlo nel contenitore e portarlo quanto prima a un Centro di Recupero Animali Selvatici (CRAS) vicino oppure ad una sede locale dell’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA), come ad esempio quella di Milano. I neonati hanno necessità di essere alimentati frequentemente e con cibo specifico per non deperire, quindi la loro necessità di ricovero è urgente

Adulti

  1. in quanto animali selvatici, i pipistrelli non vanno maneggiati MAI a mani nude: prima di tutto, spaventandosi potrebbero mordere come farebbe qualsiasi altro animale impaurito; in secondo luogo, in caso di ferite potremmo danneggiarli ulteriormente maneggiandoli. Quando si rinviene un pipistrello in difficoltà è quindi opportuno raccoglierlo molto delicatamente, se possibile utilizzando direttamente una scatola di cartone, oppure un panno o indossando dei guanti (che però consentano una buona manualità)
  2. riporre l’animale in una scatola di cartone con coperchio (ad esempio una comune scatola da scarpe) con piccoli buchi per l’aria facendo attenzione che la scatola non presenti aperture di diametro superiore al mezzo centimetro, perché i pipistrelli sono in grado di passare attraverso fessure molto piccole; lasciare nella scatola un pezzo di stoffa arrotolato nel quale il pipistrello possa nascondersi.
  3. mettere nella scatola un tappino di bottiglia con dell’acqua: i pipistrelli possono infatti soffrire la sete mentre, se non disturbati e lasciati in stato di torpore, possono resistere senza cibo anche per una giornata o poco più
  4. tenere il pipistrello in un ambiente buio, tranquillo, senza rumori, dove non sia a contatto con altri animali o esseri umani e, possibilmente, al fresco (ad esempio una cantina o una stanza non calda della casa). Questo fa sì che il suo metabolismo rallenti e non si ritrovi a dover consumare tutta l’energia in un momento in cui non può procurarsi il cibo
  5. se si tratta di un individuo adulto non ferito e in grado di volare e se il clima è favorevole (ovvero non è inverno e non è una giornata piovosa), attendere l’imbrunire e posizionare la scatola aperta in una posizione rialzata – come un davanzale ad un piano basso – o comunque non accessibile a predatori (es. gatti). Lasciare spente le luci interne e/o esterne e allontanarsi, lasciandogli la possibilità e il tempo di risvegliarsi e volare autonomamente
  6. in caso di presenza di ferite evidenti o se i tentativi di farlo volare autonomamente non hanno avuto successo, potete contattare l’Associazione per un consiglio o contattare direttamente un centro che possa accogliere l’animale. Potete rivolgervi ad un Centro di Recupero Animali Selvatici (CRAS) a voi vicino oppure ad una sede locale dell’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA), come ad esempio quella di Milano

ATTENZIONE! I pipistrelli sono animali selvatici rigorosamente protetti dalla legge, la quale ne vieta la detenzione. Nel caso in cui si trovi un individuo in difficoltà, questo va liberato nel suo ambiente appena possibile, mentre se presenta ferite va affidato a un ente autorizzato che lo possa accogliere con strutture adeguate. Occuparsi di animali selvatici – e in particolare di pipistrelli – richiede tempo, competenze e attrezzature idonee.

 

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Casa

PIPISTRELLI ED EDIFICI


I Chirotteri, essendo animali prettamente notturni, di giorno utilizzano rifugi tranquilli e sicuri per potersi riposare. All’interno di un edificio sono presenti molti ripari accoglienti, quali i sottotetti, le cavità presenti nelle facciate, le cantine, i cassoni delle tapparelle, i solai, ecc. Anche aperture molto piccole, come crepe, possono consentire il loro ingresso negli spazi interni.

COME CAPIRE SE CI SONO PIPISTRELLI?

Alcune semplici osservazioni possono risultare utili per verificare la presenza dei Chirotteri negli edifici. Facilmente visibili sono i pipistrelli appesi alle travi dei solai, alle volte o rifugiati in cavità dei soffitti o delle pareti. Quando, invece, i Chirotteri occupano rifugi non ispezionabili, possono essere identificati al momento dell’involo serale o durante il loro rientro.

Un importante indizio della presenza dei Pipistrelli è dato dall’accumulo del guano sotto l’imbocco dei siti maggiormente frequentati o dei punti di appiglio, come il davanzale della finestra, il portico, il balcone sotto il tetto, ecc. Per sapere dove si trova esattamente l’accesso al rifugio o il punto d’appiglio, è sufficiente posare la torcia elettrica sul pavimento, nel punto di maggior accumulo di sterco, ed illuminare il soffitto o la parete immediatamente sovrastante.

COME RISOLVERE ALCUNI PROBLEMI DI CONVIVENZA

I Chirotteri che vivono negli edifici non hanno mai creato seri problemi all’uomo; saltuariamente possono verificarsi inconvenienti che possono essere facilmente risolti. Questi problemi possono essere legati al fatto che gli escrementi dei pipistrelli possono accumularsi sotto il rifugio utilizzato (dunque il nostro davanzale ad esempio) oppure, se una colonia ha deciso di rifugiarsi nel cassonetto delle tapparelle, può esserci la possibilità che un individuo entri per sbaglio in casa.

Si tratta di problemi facilmente risolvibili, ad esempio distendendo un foglio di plastica sul pavimento durante il periodo di attività dei Chirotteri o applicando piccole strutture alle finestre per impedire l’accesso verso l’interno.

Potete trovare indicazioni dettagliate su come fare sul documento “I Chirotteri negli edifici” prodotto da FaunaViva, scaricabile qui in formato .pdf (2 Mb).

Anche in questo caso, per maggiori informazioni potete rivolgervi allo “sportello pipistrelli”, attivo per tutta la Lombardia, ai seguenti recapiti:
– Telefono: 347.3941266
– @mail: pipistrelli@valpredina.eu.

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